Tour a San Giovanni Rotondo
Tra luoghi e opere che raccontano la vita del Santo da Pietrelcina
Padre Pio
Padre Pio
nacque il 25 maggio 1887 da Grazio Forgione e Maria Giuseppa De
Nunzio a Pietrelcina un piccolo comune alle porte di Benevento. Quarto di sette figli, fu battezzato il giorno successivo col nome di
Francesco. A dodici anni ricevette il Sacramento della Cresima e della prima
Comunione. A sedici anni, il 6 gennaio 1903, entrò nel noviziato dell’Ordine
dei frati Minori Cappuccini a Morcone ove il 22 dello stesso mese vestì l’abito
francescano e si chiamò Frà Pio. Il 27 gennaio 1907 professò i
voti solenni. Giunse a San
Giovanni Rotondo il 28 luglio 1916; il 20 settembre 1918 comparvero i segni
della passione del Signore ed altri Carismi. Morì all’età di 81 anni il 23
settembre 1968. Negli anni successivi la fama di Santità è andata sempre più
crescendo: il 29 novembre 1982 la Santa Sede concesse il nulla osta per
procedere alla causa di canonizzazione, il 18 dicembre 1997 fu dichiarato
Venerabile, il 2 maggio 1999 fu proclamato Beato. Il 6 gennaio 2008 il vescovo
Mons. Domenico D’Ambrosio ha annunciato, durante la messa nel santuario di
Santa Maria delle Grazie che, ad aprile 2008, il corpo di Padre Pio sarebbe stato riesumato
per una ricognizione canonica con l’esposizione alla pubblica venerazione fino
alla fine del mese di settembre in vista del quarantesimo anniversario della sua
morte. Nella notte tra il 2 e 3 marzo 2008, è stata riaperta la bara che
contiene le spoglie mortali di san Pio. Le sue spoglie oggi riposano nella cripta della nuova basilica a lui dedicata.
Nuova Basilica - San Pio da Pietrelcina
Basilica Superiore

La costruzione di questa monumentale opera datata
luglio 2004, curata da uno degli architetti più famoso al mondo, Renzo Piano,
racchiude in se e racconta ai fedeli visitatori, tutti i simboli della fede
cristiana: l’acqua, la comunione,
il battesimo nonché tutti gli aspetti iconografici che raccontano la vita, la morte e la
resurrezione di Gesù. Alla Chiesa si giunge attraverso un lungo viale pedonale
che termina ai piedi di una maestosa Croce realizzata con blocchi di pietra per
un altezza di
40m. A completare la
maestosità dell’opera, a destra della croce oltre alle otto campane, un
immenso sagrato che può contenere fino a 30 mila persone, concepito per
accogliere la moltitudine di fedeli in occasione di particolari eventi , come
la veglia che si celebra la notte del transito di Padre Pio
il 23 settembre. A chiudere il sagrato sulla
sua destra, scendendo verso l’aula liturgica, vi sono dodici vasche in cui
scorre l’acqua, che simboleggiano il fiume nel quale Gesù ricevette il
battesimo, un percorso accompagnato dalla presenza di alberi di ulivo che nella
tradizione cristiana simboleggiano l’orto di Getsemani in cui Gesù pregò prima
della crocifissione. Scendendo verso l’aula liturgica si apre alla vista
una grande superficie vetrata ad occupare la luce di uno dei più grandi archi
che sorreggono la chiesa. All’interno della vetrata si possono ammirare i
pannelli serigrafati che riproducono le scene dell’Apocalisse. All’interno della Chiesa di grande impatto l’innovativa
struttura progettuale costituita dalla successione delle arcate, composte da
conci di pietra di Apricena, dalla cui intersezione si sviluppano le tre navate
semicircolari
che fanno capo all’altare sopraelevato
e visibile da qualunque punto della costruzione. A definire l’aspetto architettonico
a sinistra dell’altare all’interno di un
arco, vi è l’organo monumentale, realizzato a
mano con tecniche artigianali, alto 12 metri e costituito da 5814 canne in
stagno. A lato dell’organo, la Cappella dell’Eucarestia, in
cui è esposto il Santissimo all’interno del Tabernacolo in pietra lavica dell’Etna.
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Immagini - Basilica Superiore
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Basilica inferiore: la Cripta
Ad un livello di quota più basso, in corrispondenza del presbiterio
si trova la chiesa inferiore, divisa in vari ambienti: la cripta, dove il 19
aprile 2010 è stata traslata la salma del Santo, di forma semicircolare e
coperta da una serie di volte coniche
che si dipartono dal centro (luogo in cui è posta la salma); tre sale
conferenze di 249, 292 e 366 posti; sale di accoglienza dei pellegrini con
relativi servizi e zone per i gruppi di preghiera; la penitenzieria,
interamente insonorizzata, al cui interno sono posti 31 confessionali. La cripta inaugurata dal Papa durante la recente
visita conta di meravigliosi affreschi
realizzati da padre Marko Rupnik, uno dei più grandi esperti di arte sacra con
l'oro regalato dai fedeli di tutto il mondo in 20 anni di pellegrinaggi. In
particolare sulla rampa che conduce alla cripta ci sono 36 nicchie che
rappresentano alla sinistra la vita di san Francesco e a destra quella di San
Pio da Pietrelcina. Al termine del percorso della rampa, il pellegrino arriva
alla soglia della chiesa inferiore accolto dalle immagini che testimoniano la
vita di Cristo. I mosaici ricoprono una superficie complessiva (tra rampa e chiesa
inferiore) di circa 2 mila metri quadrati. Complessivamente sono state
realizzate 54 scene e utilizzate milioni di tessere. Giunti all’interno della
cripta i fedeli possono sfilare davanti al sarcofago posizionato all’interno
della colonna principale da dove partono le arcate che sorreggono la Chiesa
Superiore. Padre Rupnik ha voluto raffigurare la colonna principale con il
Cristo e l’angelo, e in mezzo è stata realizzata un’apertura la cui forma
richiama la ferita del costato di Cristo identica a quella rappresentata nella
scena dell’apparizione di Gesù risorto agli apostoli. Attraverso questa
“ferita” i fedeli potranno vedere e toccare il sarcofago del Santo.
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Cripta - Basilica Inferiore
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Convento: Santa Maria delle Grazie
La chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie fu costruita per andare incontro alle esigenze dei pellegrini che affluivano sempre più numerosi a San Giovanni Rotondo, nell’annessa chiesetta si venera la sacra effige di S. Maria delle Grazie, alla quale i
sangiovannesi sono particolarmente devoti. La chiesa, progettata dell’architetto Giuseppe Gentile di Boiano
(CB), fu iniziata il 2 luglio 1956 e fu consacrata dal vescovo di Foggia il 1 luglio 1959. Essa si presenta arricchita da affreschi del pittore milanese Natale Penati, realizzati
negli anni trenta. La navata centrale è dominata da un mosaico eseguito dalla scuola vaticana, raffigurante originariamente solo la Madonna delle Grazie, opera del prof. Bedini, alla quale è stata ora aggiunta la figura di
San Pio e di un angelo sulle nuvole. Altri otto mosaici oltre alla presenza di marmi pregiati abbelliscono gli altari delle due navate laterali. In questi luoghi San Pio trascorse gli ultimi anni occupando prima la cella n. 5; poi la cella n. 1; qui confessò, pregò, soffrì per il bene di tutti, guadagnandosi fin dal suo arrivo, a furor di popolo, l’appellativo di Santo, tantissimi anni prima che lo diventasse anche per la chiesa ufficiale. Nel piano sottostante della chiesa c’era la cripta di Padre Pio da Pietrelcina, le cui spoglie furono calate nella terra per esaudire un suo desiderio. Le spoglie del santo hanno riposato per oltre quarant’anni sotto un blocco monolitico di marmo verde del Labrador, a forma di sarcofago, pesante 30 quintali.
Cella di Padre Pio
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Crocifisso delle Stimmate
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Via Crucis
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Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza
La Casa
Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo è una
struttura sanitaria creata ed inaugurata da Padre Pio il 5 maggio 1956. Nata
come clinica privata di 250 posti letto, ha ottenuto nel 1971 il primo
riconoscimento giuridico quale Fondazione di religione e di culto senza scopo
di lucro (Decreto del Presidente della Repubblica n. 14 del 14 gennaio 1971). Successivamente
ha assunto la qualifica di Ospedale Provinciale (Decreto del Medico Provinciale
del 4 agosto 1971) e quindi di Ospedale Generale Regionale (Decreto del
Presidente della Regione Puglia n. 943, del 2 giugno 1980), provvedimento che ne
ha determinato l’inserimento nel Sistema Sanitario Nazionale. La natura
giuridica dell’Ospedale è quella di un ente privato, di proprietà della Santa
Sede, che eroga pertanto un servizio pubblico. Oggi è riconosciuta come
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.), (Decreto dei
Ministeri della Sanità e dell’Università e Ricerca Scientifica del 16 luglio
1991), e oltre a svolgere attività cliniche ed assistenziali, in stretto
contatto con il Ministero della Salute, e con i più importanti poli di ricerca
italiani ed europei, si occupa anche di ricerca clinica, in particolare nel
settore della genetica e delle malattie eredo-familiari.